La Sinistra dalla parte dei dipendenti e del Lavoro

I cinque anni della Giunta De Luca hanno provocato scontri e malcontento con i dipendenti comunali e perfino il primo sciopero comunale dei lavoratori. In seguito i link dei vari articoli del nostro blog che riportano le proteste dei lavoratori le nostre posizioni e le nostre proposte.

http://sinistralimbiate.altervista.org/blog/essere-lavoratori-tra-diktat-e-autorita/

http://sinistralimbiate.altervista.org/blog/stiamo-con-i-lavoratori-e-crediamo-nel-parlamento-e-nel-sindacato/

http://sinistralimbiate.altervista.org/blog/ultimo-consiglio-comunale/

http://sinistralimbiate.altervista.org/blog/commissione-personale-28-novembre-2013/

IL PRIMO SCIOPERO NELLA STORIA DEL COMUNE DI LIMBIATE

Nei suoi cinque anni di mandato, un record il Sindaco De Luca l’ha ottenuto.

E’ riuscito nell’impresa di scatenare il primo sciopero locale dei dipendenti del Comune di Limbiate.

Per circa due ore, quasi tutti i lavoratori del Comune hanno incrociato le braccia all’esterno del Palazzo Comunale.

http://sinistralimbiate.altervista.org/blog/domani-sciopero-e-siamo-preoccupati/

Il sindaco De Luca, la sua vicesindaco e assessore al personale Ripamonti hanno compiuto un’impresa storica. A memoria non si ricorda nel Comune di Limbiate uno sciopero tutto locale, un’astensione dal lavoro promossa dalle sigle sindacali per protestare contro l’Amministrazione comunale. Un’Amministrazione di centro-sinistra (almeno così dicono) che dovrebbe mettere al centro i problemi del lavoro e l’attenzione ai lavoratori.

Come si è arrivati a questo punto?

Gli stessi lavoratori hanno espresso in più occasioni preoccupazione per il clima di disagio che si è creato tra i dipendenti e nelle loro relazioni con l’amministrazione comunale.

La sensazione dell’assenza di un interlocutore certo ha creato malintesi e malessere nell’organizzazione del lavoro, nel funzionamento degli uffici e dei servizi, nell’individuazione degli obiettivi e dei programmi di lavoro, nelle trattative sindacali.

NON CI SI SOSTITUISCE AI LAVORATORI. BISOGNA ORGANIZZARLI

Lo scambio continuo di ruoli e lo scaricamento reciproco delle responsabilità tra parte politica e dirigenziale hanno generato una matassa difficile da sbrogliare perché non si è più capito chi decide e chi esegue, cosa dice la testa e cosa fa il braccio. In troppe occasioni, decisioni prese da amministratori sono state rovesciate dai dirigenti e viceversa, mettendo il lavoratore in condizioni difficili.

Questa situazione ha generato un profondo deficit -mai esistito prima- di credibilità e fiducia da parte dei dipendenti, oltre a un clima di svilimento tra i lavoratori e alla diffusa percezione della mancanza di rispetto della dignità di chi lavora.

Come Sinistra per Limbiate abbiamo sempre vigilato sullo scontro che dura da tempo tra lavoratori e amministrazione comunale. Le nostre posizioni  le abbiamo portate in più occasioni in Consiglio Comunale, come sul fondo integrativo della Polizia Municipale e le battaglie fatte sul fondo incentivante.

RICORDO ANCORA CON L’AMARO IN BOCCA QUANDO FURONO VALUTATI ZERO TUTTI I LAVORATORI DIVERSAMENTE ABILI DEL COMUNE. BLOCCAMMO IL CONSIGLIO COMUNALE IN OCCASIONE DEL BILANCIO

http://sinistralimbiate.altervista.org/blog/incentivi-eregressione-culturale/

DOVE ERA LA POLITICA?

IN QUEL MOMENTO DECIDEMMO CHE IL ERA SBAGLIATO L’ O.I.V. COME RUOLO E COME PERSONALITÀ

http://sinistralimbiate.altervista.org/blog/superpremi-ai-dirigenti-una-risposta-e-dovuta/

Riteniamo che i lavoratori siano i nostri primi testimoni della realizzazione di una buona politica, attenta alla gestione della cosa pubblica e che deve dare valore al lavoro e ai lavoratori.

In questi anni di De Luca Sindaco, c’è stato troppo scontro e poco dialogo tra lavoratori e amministrazione comunale. Per noi questa è una questione fondamentale e di principio, una delle questioni che ci hanno fatto interrogare sul rinnovare il nostro appoggio a questa giunta. Noi vogliamo cambiare e mettiamo all’ordine del giorno la condizione del lavoro e dei lavoratori nel palazzo comunale.

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Paride Tatti Sindaco

Ecco il nostro candidato Sindaco

PARIDE TATTI

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Caro Cittadino Limbiatese,

ti scrivo per presentarmi, sono Paride Tatti, ho 47 anni lavoro in ambito informatico.
La politica è giudizio, è scelta. Non si può giudicare o scegliere senza posizionarsi da qualche parte, senza schierarsi.
Sono sempre stato un elettore di Sinistra, schieramento con il quale mi candido a Sindaco della città di Limbiate. La lista che mi sostiene rappresenta tutta la Sinistra in un unico simbolo: La Sinistra per Limbiate. Con le sue storie di donne e uomini che hanno ancora la determinazione di schierarsi da una parte: la Sinistra!

SIMBOLO-OK

Con loro abbiamo portato avanti battaglie importanti sull’ambiente, sul territorio senza mai dimenticarci dei diritti ed i bisogni delle Persone. Per i giovani, lasciati sempre indietro, che con noi saranno finalmente protagonisti. Sfratti, disoccupazione, anziani, disabili, minori, istruzione ed educazione sono i Temi che ci stanno veramente a cuore. Vogliamo riportare le Persone al centro del progetto di governo di Limbiate.
Punteremo sullo sport per promuovere una società più attiva e socievole, promuovendo le molte società onlus rimettendo al centro della vita limbiatese il centro sportivo, iniziando da una forte relazione con le Scuole Medie.
Dedicheremo un’attenzione meticolosa alle scuole. Ho compiuto sopralluoghi in ogni plesso scolastico di Limbiate, nidi, infanzia, elementari e medie. Ho preso nota di tutti i problemi segnalatami sia dai genitori sia dal personale docente e non docente. Sul tema ho le idee chiare, sul nostro blog: http://sinistralimbiate.altervista.org trovi i resoconti di tutti i sopralluoghi.
Abbiamo ancora tanto da fare e tanto ancora da dirci.

Se vuoi io ci sono. NOI ci siamo.

Un caro saluto
Paride Tatti

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ESSERE LAVORATORI TRA DIKTAT E AUTORITA’

Siamo tutti stanchi dei diktat dell’assessore Angela Ripamonti.

PIU’ DI UN ANNO DI ATTRITO … PER NOI E’ UNA COSA INACCETTABILE

 Se il Sindaco, la Giunta e il PD intendono continuare a subirli pavidamente, noi non possiamo più sopportarli.

L’ennesimo ricatto della Ripamonti è arrivato durante l’ultima seduta del Consiglio comunale quando è arrivata la mozione che impegnava la Giunta a chiudere la vertenza che contrappone da molti mesi l’Amministrazione ai dipendenti.

La mozione, predisposta dal Gruppo di Sinistra e Partecipazione in seguito agli accordi intervenuti nella riunione dei capi gruppo, ha scatenato una discussione condotta in modo pretestuoso e su questioni formalistiche.

Cosa abbiamo fatto

Abbiamo dapprima presentato un emendamento al bilancio che coglieva l’occasione di risparmio offerta dal Decreto Legge 90/2014 (misure per  l’efficienza della Pubblica Amministrazione e degli Uffici Giudiziari) che elimina l’attribuzione ai segretari comunali e provinciali delle quote loro spettanti dei diritti di segreteria e del diritto di rogito (articolo 10), Circa 15.000 € per di Limbiate che abbiamo chiesto di trasferire per circa 10.000 € capitolo del bilancio destinato alla gestione del Personale da dedicare al Premio incentivante.

Tutti i pareri, contabile, Tecnico e dei Revisore dei Conti sono stati negativi.

Durante la Conferenza dei Capigruppo, prima del Consiglio Comunale, abbiamo allora concordato di trasformare l’emendamento in una mozione – atto di indirizzo che impegna la Giunta a risolvere definitivamente il conflitto sindacale.

ECCO IL RISULTATO DELLA POLITICA DEL MURO CONTRO MURO DELL’ASSESSORE RIPAMONTI

Si è rischiato di andare a casa per la somma di 10.000 euro da destinare all’incremento del Fondo del premio incentivante per I dipendenti comunali.

Il premio incentivante sarà ripartito nel seguente modo:

a 4 dirigenti andranno 60.000 euro,

alle 8 PO (posizioni organizzative) andranno 90.000 euro.

Quindi 12 dipendenti porteranno a casa 150.000 euro

mentre tutti gli altri 150 lavoratori comunali

porteranno a casa 111.000 euro.

A noi questo non sta bene e abbiamo appoggiato la richiesta del sindacato di incrementare di 10.000 euro il fondo per le posizione più basse.

 Ma l’assessore Angela Ripamonti ha posto il suo NIET irremovibile, ottuso e caparbio.

Ha fatto bene il consigliere Fortunati a stigmatizzare come personalismi le prese di posizione dell’assessore Ripamonti.

In un primo momento avevamo predisposto un emendamento al Bilancio che però ci è stato bocciato per motivi formali.

Non intendendo lasciar cadere la proposta di adeguamento del Fondo, nella riunione dei capigruppo si è deciso, con l’accordo di tutta la maggioranza, di predisporre un atto di indirizzo, chiedendo alla Giunta di verificare tutte le possibilità per incrementare il Fondo al fine di porre termine alla vertenza.

Quando il capo gruppo del PD ha fatto marcia indietro, smentendo (imbarazzatissimo) l’accordo raggiunto in sede di riunione dei capi gruppo e quando si è visto il segretario del PD tentare di far slittare la discussione sulla mozione di indirizzo, la tensione è salita alle stelle e le posizioni si sono irrigidite con il risultato di arrivare alla votazione sugli Equilibri di Bilancio con la maggioranza spaccata.

La votazione ha visto un esito di parità (9 a favore, 9 astenuti), votazione infruttuosa, da ripetere a norma di Regolamento del Consiglio.

Ma si è dovuto tirar giù dal letto il consigliere Brami per garantire il numero legale.

Sindaco abbiamo necessità della tua figura di guida e sintesi

Cosa fa il sindaco in questo caos che potrebbe essere il preludio allo scioglimento del Consiglio?

Se ne va, sbattendo la porta dicendo che “è tutta una pagliacciata”, mentre avrebbe dovuto essere lì per mettere ordine, esercitando fino in fondo il suo ruolo di guida della maggioranza.

Bastava che leggesse la dichiarazione, già predisposta, dove dava indicazione di accettare la mozione per avviare a soluzione la vertenza con i dipendenti.

La vicenda si sarebbe chiusa.

Ci sarebbe stata una spaccatura con la sua vice?

Noi non crediamo perché di solito chi minaccia le dimissioni non le dà.

Comunque lui avrebbe riconquistato il ruolo che gli compete.

Ci possono essere vertenze anche aspre con i Lavoratori, ma non su cose futili.

Noi pensiamo che i Lavoratori devono essere sempre rispettati.

Alla fine la mozione, presentata dal consigliere Fossati, che impegna la Giunta a trovare le risorse adeguate per incrementare il Fondo, è stata approvata.

Le vicende dell’ultimo Consiglio comunale ripropongono per l’ennesima volta I problemi di relazione con l’assessore Ripamonti.

La sua filosofia di governo è semplice e si traduce: “si fa quello che dico io, punto e basta”.

Le situazioni di crisi con questa Giunta le abbiamo avute sempre per causa sua.

Non possiamo più sopportare questa prepotenza che rovina i rapporti con noi, con il Consiglio, con i dipendenti comunali.

Chiederemo una riunione di maggioranza, per definire una volta per tutte come deve essere impostata la relazione con questo assessore che deve rendersi conto che non è la Schauble di Limbiate.

PS. Durante il Consiglio Comunale siamo anche stati accusati di non aver portato la questione dei dipendenti comunali in maggioranza… Leggette i nostri post precedenti scoprirete che è falso:

http://sinistralimbiate.altervista.org/blog/domani-sciopero-e-siamo-preoccupati/ 

http://sinistralimbiate.altervista.org/blog/ultimo-consiglio-comunale/

http://sinistralimbiate.altervista.org/blog/commissione-personale-28-novembre-2013/

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Casa Cervi Monumento Nazionale

Famiglia Cervi

Casa Cervi, oggi museo frequentato da decine di migliaia di cittadini, è il luogo di memoria legato alla storia della famiglia omonima, al sacrificio dei sette fratelli, e a tutta la storia della Resistenza fatta dalla parte dei contadini italiani.
L’Istituto Cervi nasce il 24 aprile 1972 da quattro soci fondatori: Provincia di Reggio Emilia, Comune di Gattatico, ANPI nazionale e Alleanza Contadini (oggi CIA). Consegue lo status di ente morale con Decreto del Presidente della Repubblica il 18 luglio 1975.
Un sito unico nel suo genere: i piedi ben piantati nella terra reggiana, dove affondano le sue radici identitarie, ma i pensieri rivolti ad un confine più ampio. Forse la stessa visione che avevano i Cervi, quando ruotavano il loro mappamondo, diventato non a caso l’emblema di questa storia insieme al primo trattore.
Da allora l’ente intitolato a Papà Cervi ha fatto molta strada; luogo frequentato da generazioni di Italiani di tutte le età, è anche un organismo fatto di territori: si associano al Cervi istituzioni, associazioni culturali e soprattutto enti locali. Grandi città (Roma, Milano, Firenze), provincie, regioni e soprattutto piccoli comuni dal Piemonte alla Sicilia. Ad oggi sono quasi 150 i soci ordinari dell’Istituto Cervi, compagni di strada raccolti negli oltre 40 anni di attività al servizio dei valori democratici, della storia del ’900, dello studio delle campagne italiane.
Casa Cervi rimane l’essenza della missione culturale (e statutaria) dell’Istituto. E’ il fulcro di una ampia aggregazione popolare che si riconosce nell’eredità antifascista, come dimostrano le 15.000 persone degli ultimi 25 aprile, e le “pastasciutte antifasciste”, rievocazione partecipatissima della festa dei Cervi per la caduta di Mussolini il 25 luglio ’43. Ma anche un laboratorio di educazione storica e divulgazione civile riconosciuto dal Ministero per l’Istruzione. Con la nuova costruzione della Biblioteca-Archivio “Emilio Sereni”, edificata nel 2008, ha portato sul podere dei Cervi un grande patrimonio di saperi e documenti, punta avanzata sullo studio del paesaggio, le sfide del governo del territorio, la conservazione dell’identità rurale italiana.
Casa Cervi, già nel 2012, è stata dichiarata dal Ministero per i Beni e le Attività culturali: ”Sito di notevole interesse culturale e storico-artistico per la sua valenza storica ed architettonica, quale testimonianza esemplare dell’identità e della storia del Novecento, che a partire dal territorio reggiano, ha assunto un valore di patrimonio culturale conosciuto e condiviso nell’intera Nazione.”

In questo contesto nasce la Proposta di Legge per la dichiarazione di Casa Cervi quale Monumento Nazionale, rendendola a tutti gli effetti patrimonio simbolico e valoriale di tutti gli italiani. Molti parlamentari hanno già firmato questa proposta.

Tutti i cittadini possono sostenere la dichiarazione di Casa Cervi a Monumento Nazionale. Come? Partecipando e firmando la petizione in favore della Legge, per chiederne il sostegno da parte di tutto il Parlamento Italiano. QUI

Il 27 giugno 2014 sono stato a Casa dei Fratelli Cervi e lì ho conosciuto la loro storia.

Ritengo importante questa iniziativa di legge popolare perchè la casa, come luogo dove si svolse la vita e la vicenda della Famiglia Cervi, rappresenta per me il valore della famiglia, della cultura, del Lavoro, della libertà intellettuale e la grandezza del Libero Pensiero. La Famiglia Cervi e la loro storia possono rappresentare l’impegno al costo della vita per la libertà e il sacrificio per la Repubblica Italiana. Rappresentano una delle grandi ispirazioni della nostra Costituzione e rapprentano coloro ai quali la nostra Costituzione è dedicata… Un grande popolo.

Giulio Fossati

Memorie in Cammino

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STORIA DEL PRIMO MAGGIO

Buon primo maggio! Ecco un video animato che racconta la storia della festa dei lavoratori. Non dimentichiamo che i diritti non vengono da soli, i diritti si conquistano, insieme.

Un grazie a Dario Campagna che ha disegnato e Simone Salis che narra la storia.

http://www.sinistraecologialiberta.it/notizie/la-storia-del-primo-maggio/

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