La Grande Brianza III: Presidente Allevi non rompere …

Cos’è la Grande Brianza che il Presidente della Provincia Allevi si è inventato assieme alla sua consorteria brianzola politico economica?

E’ la risposta di una certa politica indifferente alla spesa e preoccupata di mettere i bastoni tra le ruote di una riforma delle province che il Governo Monti persegue.

Secondo le intenzioni del Governo la riforma delle province dovrebbe andare in porto entro la fine del 2012.

Tra le province che dovrebbero sparire (se ne salveranno solo 43 su 107 di cui 10 saranno trasformate in città metropolitane) c’è quella di Monza che con i suoi 450 chilometri quadrati è tra le più piccole in Italia.

Resteranno solo le province con una estensione superiore ai 2500 chilometri quadrati.

Agli enti intermedi saranno riservate le competenze in materia di ambiente, trasporto e viabilità mentre le altre funzioni saranno trasferite ai comuni.

Allevi richiama in servizio il Comitato pro Brianza Provincia, lancia appelli ai sindaci e ai dodici parlamentari di destra e sinistra eletti nel territorio provinciale.

Ci stiamo a scommettere che, magari anche solo per ordine di scuderia, molti abboccheranno.

Per raggiungere la soglia dei 2500 Km quadrati Allevi vagheggia di creare la Grande Brianza, mettendo assieme Monza, Lecco e Como che si sono staccate con notevole travaglio venti anni fa.

La costituzione della Provincia di Monza, città i cui confini sono a 12 km dal centro di Milano, fu un’operazione di vertice incurante della volontà dei cittadini: non fu promossa alcuna consultazione popolare.

Ci furono resistenze in molti comuni.

A Limbiate la scelta di aderire alla Provincia di Monza fu molto contrastata.

Il Sindaco Citterio fu per l’adesione.

Successivamente il Sindaco Fortunati si espresse contro tale adesione.

Il Sindaco Romeo invece fece prevalere la scelta definitiva di imbarcarsi con la nuova provincia.

L’identità brianzola di Limbiate fu certificata da Romeo per motivi puramente politici, certamente non per aver indagato le ragioni culturali, economiche e sociali. Queste non erano nel suo orizzonte.

Soprattutto la decisione fu sua e non dei cittadini che dalla sera alla mattina si videro trasformati da milanesi in brianzoli.

Dario Allevi con gli altri presidenti delle province cassate sta mettendo in piedi la “lobby del Nord”.

Afferma con iattanza che assieme rappresentano 20 milioni di abitanti senza rendersi conto di quanto siano ormai impopolari le province.

Dimentica perfino che la eliminazione delle province era nel programma elettorale di Berlusconi.

Allevi su questa questione forse rappresenta qualche piccola cricca monzese, di politici preoccupati di perdere la seggiola, di funzionari timorosi di perdere qualche posizione, non certo la maggioranza dei cittadini che sperano, eliminando le province, di ridurre in questo Paese, ormai sul baratro della catastrofe, di eliminare centri di spesa, che ci stanno affossando.

Certamente non rappresenta la maggioranza dei limbiatesi.

In tre anni non abbiamo mai sentito la presenza della Provincia di Monza se non per gli scandali che hanno coinvolto diversi suoi assessori.

Abbiamo anche sentito che il nuovo palazzo della Provincia, in fase di costruzione, costerà 50 milioni (se va bene).

Per raggiungere Monza (10 Km) impieghiamo un’ora e sarà così per secoli perché non c’è alcuna previsione di miglioramento della viabilità.

Se vogliamo arrivarci a Monza dobbiamo prenderla “da sotto”, percorrendo la Tangenziale Nord.

Noi tutti a Limbiate sappiamo dove si trova la Bovisa, il Gallaratese, il Lorenteggio, Lambrate, Brera e la Scala.

Quando ci arriviamo a Monza è come andare in “terra incognita”.

Quando sarà riattivata la tranvia Limbiate-Milano  che si collega con la “gialla” arriveremo in Piazza del Duomo in 50 minuti.

Con l’ammodernamento di tale linea Limbiate non sarà periferia, ma quartiere di Milano.

Abbiamo notato la completa assenza della Provincia di Monza sulla questione: non un soldo, non una parola.

E’ la dimostrazione di quanto risultiamo essere indifferenti a Monza che concentra la sua attenzione sulle aree centrali della Provincia.

Quando andiamo a Roma, a Parigi o a Berlino ci portiamo sotto braccio il “Corriere della Sera”, non “Il Cittadino”, con tutto il rispetto che possiamo avere per questo giornale.

E’ Milano che ci identifica.

Demonizzare Milano, parlando di “impero milanese”, è una cosa stupida, è paranoico, sarebbe come lamentarsi del Sole che è al centro del nostro sistema.

Non è colpa di Milano se Milano è Milano e Monza è Monza.

Se Allevi invece di andare a Verona a promuovere la lobby del Nord desse uno sguardo intelligente a che cosa succede ogni mattina tra le sei e le nove sulle principali direttrici che da Nord vanno verso Milano, assisterebbe allo spettacolo straordinario di migliaia di mezzi che portano lavoratori, studenti, commercianti alla grande città.

Lavoro, commercio, studio, finanza, cultura, sport, ecco cos’è la grande Milano.

Essa è il portato di una grande storia bi millenaria cui noi siamo molto attaccati.

Lo sviluppo della stessa Brianza è legato a Milano, da sempre.

Allevi può immaginare la Brianza senza Milano?

Allora, se non può, collabori alla costruzione, finalmente, della città metropolitana, che aspettiamo da 22 anni (Legge 142/1990).

Per farla abbiamo bisogno di amministratori veri, non di politicanti attaccati alle camarille locali.

Ora Allevi ci dice che dovremmo imbarcarci in una invenzione tutta nuova, progettata da cricche monzesi e impostaci dall’alto come al solito.

Questa volta no.

Già una volta ci avete trascinato nella Provincia di Monza perché avevate bisogno di un certo numero di abitanti.

Non vogliamo essere di nuovo usati perché avete bisogno di 12 Km quadrati di territorio per superare la soglia dei 2500 km quadrati perché anche con Como e Lecco tale soglia non sareste in grado di superarla senza Limbiate.

Non siamo una mandria da trascinare di qua e di là a piacimento vostro.

Voi organizzate il Comitato pro Brianza, noi organizzeremo il Comitato pro Città metropolitana milanese. 

Fra pochi giorni una commissione regionale disegnerà la nuova geografia lombarda.

Chiediamo al Sindaco e a tutti i consiglieri comunali di esprimersi insieme a noi contro l’adesione alla Grande Brianza e, comunque, di non assumere alcuna decisione che non sia preceduta da una consultazione popolare.

… Noi siamo per la città metropolitana Milanese.

 

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One Response to “La Grande Brianza III: Presidente Allevi non rompere …”

  1. Stefano P. Says:
    Settembre 13th, 2012 at 09:57

    Signori, OTTIMO e continuate cosiì’ ! Sono un Monzese, e come dite giustamente voi questi babbei ci hanno trascinato in una realta’ becera di “zoccoli e grembiule”, come se “ne facessimo parte nella cultura”…. mai sentita un’assurdita’ simile. La citta’ di Monza ha subito, alla stregua vostra, una decisione dettata da interessi politici e privati, e come giustamente dite, senza assolutamente un confronto popolare. Non dimentichiamo e faccio presente che a Monza io e alcuni altri cittadini abbiamo compiuto un voltantinaggio per le vie del centro contro la provincia MB prima che venisse creata (non e’ servito…) e vi assicuro che le reazioni dei Monzesi erano come le nostre. Oggi che finalmente quest’idiozia sembra arrivata al capoilinea, questi signori si sono inventati una grande brianza….
    Non ho parole. Monza come Limbiate (forse addirittura di piu’) e’ attaccata a Milano, e ne condivide servizi e area metropolitana. Io sarei per avere una gestione mista tra Monza MIlano e centri che possano dare il loro contributo in modo costruttivo, ma ASSOLUTAMENTE per vedere Monza e molte altre citta’ dell’hinterland, come giustamente dite Voi, parte della Citta’ Metropolitana !! Avanti cosi’ ! Non fermiamoci !