– 1.100.000 Metri Quadri di Parco

a-volte-ritornano

Il Parco delle Groane non piace alla Giunta di Centrodestra di Limbiate.

Arriverà nel prossimo Consiglio Comunale il regalo destinato alle nuove generazioni della Giunta Romeo. Un taglio delle superfici del Parco delle Groane di ben 1.100.000 metri quadrati. Tra cui la grande area di Mombello, le ville storiche e le aree agricole di frangia. Un taglio alla tutela della storia e la memoria del nostro Comune. Un taglio alla tutela del nostro paesaggio.

La delibera PIU’ PARCO PER LIMBIATE, quella che verrà ritirata dal Consiglio Comunale, è una delibera alla quale ho lavorato personalmente e volta a tutelare e valorizzare il nostro territorio. Caratterizzato dal grande Parco delle Groane, dalle Ville Storiche e i loro parchi e dalla grande area di Mombello.

logo2

Con la cancellazione della delibera di ampliamento dei confini del Parco delle Groane e il ridimensionamento del ruolo delle Province, i circa 200.000 metri quadrati di aree agricole (strategiche e non) rischiano la cancellazione, lasciando al Comune la loro pianificazione. Le aree agricole di frangia vanno tutelate in quanto appartengono ad una linea omogenea di aree verdi che sopravvivono ai limiti del Parco e che devono essere difese da un uso diverso da quello agricolo.

Difese da piani di cementificazione inutili come ad esempio il piano di via Belluno (approvato dalla Giunta Romeo) cancellato da un ricorso di cittadini al Presidente della Repubblica.

http://sinistralimbiate.altervista.org/blog/piano-integrato-di-via-belluno-annullato/

Il vero attacco alla base del ritiro della delibera è all’area di Mombello!

IL PARCO PORTA TROPPA BUROCRAZIA

La grande area rinchiusa dentro le mura dell’Antonini e dentro le cinte del Corberi. Dove il Sindaco sostenuto dalla maggioranza porteranno i nuovo ospedali psichiatrici a carattere esclusivo e una serie di interventi che evidentemente non hanno bisogno di eccessivi lacci e lacciuoli.

Altra questione sono le Ville Storiche… 

Villa Mella – Villa Rasini Medolago – Villa Crivelli Pusterla

Se le ville storiche limbiatesi fossero nel Parco delle Groane sarebbe molto più difficile promuovere piani di recupero nello stile “Villa Medolago”.

MEDOLAGO

Piano osceno (approvato dalla Giunta Romeo) e cancellato in autotutela in seguito alla nostra azione in Consiglio Comunale dove abbiamo presentato un ODG che spiegava nei dettagli il Piano di Recupero.

Certo con la vigilanza del Parco delle Groane sarebbe stato impossibile approvare un piano come quello.

http://sinistralimbiate.altervista.org/blog/ultimo-consiglio-comunale/

http://sinistralimbiate.altervista.org/blog/piano-di-recupero-di-villa-medolagoo/

Allora fuori dal Parco!

le aree più belle, culturalmente e storicamente più importanti di Limbiate saranno così escluse dal Parco delle Groane. Così ci si toglie dai piedi un po’ di burocrazia e si abbassano le tutele al nostro paesaggio. Che saranno nelle mani dei futuri Sindaci e dei loro Piani di Governo del Territorio.

Tags: , , , , , , , ,

Asili Nido così efficienti e belli da … esternalizzare!

Questa volta si parla di Asili Nido. Infatti il nostro lavoro di verifica – ascolto – valutazione iniziato nelle scuole ci ha portato ad una urgente riflessione sugli Asili Nido Comunali.

Nell’arco di poco tempo son state cancellate, per precisa scelta amministrativa, sia la figura (e quindi il suo prezioso lavoro di coordinamento) della Pedagogista che la buona prassi educativa della così detta Figura di Riferimento per i bimbi (o Educatrice di Riferimento).

Se si pensa che la Figura di Riferimento è stata un punto di forza persuasivo rappresentato ai genitori durante le fasi di illustrazione del Servizio Asili Nido Comunali con il preciso scopo si “catturare” il loro gradimento e se poi valutiamo ciò che poi si è verificato una seria riflessione è d’obbligo.

Si pubblicizza un punto di forza (un fiore all’occhiello) che suscita gradimento (vedasi iscrizioni) e poi in corso d’anno si cambia radicalmente idea. A luglio dello scorso anno le educatrici comunali vengono adibite ad altra mansione e trasferite in blocco presso il palazzo comunale lasciando così i bimbi, da loro seguiti, ad altre educatrici in appalto e con cui non hanno mai avuto il tempo di ambientarsi.

Abbiamo anche chiesto  durante un Consiglio Comunale.

Cosa bolle in pentola?

Siamo a febbraio 2016, sappiamo che la dirigenza, per contenere il malcontento dei genitori, ha dato una spiegazione un poco naif giustificando il fatto che “Figura di Riferimento” non è che voglia intendere delle specifiche educatrici in carne ed ossa ma tutto un team . . . E poi c’è poco da lamentarsi perché, sempre a loro dire, i Nidi sono un centro di costo pesante le cui rette dei genitori bastano a malapena a coprire il 35% del costo.

Per noi la scuola non è un centro di costo, è il luogo dove la società si forma e cresce.

Noi ci opponiamo e ci opporremo a qualsiasi ipotesi di appalto esterno e chiediamo con forza chiarimenti in merito.

Incalzeremo l’amministrazione anche con atti formali, ad esempio una interpellanza urgente al Sindaco predisposta dal nostro Capogruppo di Sinistra e Partecipazione Giulio Fossati.

CLICCA QUI SOTTO PER CARICARE L’INTERPELLANZA

ASILI NIDO COMUNALI – INTERPELLANZA AI SENSI DELL’ARTICOLO 52 COMMA 5 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE

PARIDE TATTI CANDIDATO SINDACO:

NOI VOGLIAMO PIÙ SCUOLA!

Pubblica e di qualità. Ma soprattutto teniamo a bada gli appetiti degli appalti.

Tags: , , , , , , , , ,

Piano Integrato di via Belluno – ANNULLATO!

 

vIA bELLUNO

 

EEHH … TRE!

Eccolo la nuova sonora bocciatura della politica urbanistica del centrodestra limbiatese. Dopo il piano integrato di intervento di via Sabotino e il Piano di Recupero di Villa Medolago, arriva la cancellazione del piano integrato di intervento di via Belluno.

Delibera di Consiglio Comunale n° 85 del 2007 del PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTO IN VIA BELLUNO

Giustizia è stata fatta

Giustizia per Limbiate, in particolare per quei cittadini che si sentivano danneggiati da una pianificazione miope, fatta in sfregio di una delle aree più belle di Limbiate che dovrà necessariamente ricadere all’interno del perimetro del Parco delle Groane.

IL CAMPO DI VIA BELLUNO

TORNA AREA AGRICOLA

Ecco la nuova sonora batosta al nostro bilancio. Il comune dovrà restituire oltre 460.000 euro che abbiamo incassato al momento dell’approvazione del PII di via Belluno. Soldi già spesi che non avremmo mai dovuto incassare, perché il piano di intervento non doveva essere approvato per le motivazioni espresse dal Consiglio di Stato.

Di seguito il parere del Consiglio di Stato  PII via Belluno -Parere CdS al Ministero.

INTEGRAZIONE … LO STRUZZO CHE C’E’ IN NOI

La strategia dello struzzo si può esprimere come la scelta di prendere in considerazione solo gli aspetti positivi di una situazione. Secondo la credenza comune, lo struzzo, in caso di pericolo, nasconderebbe la testa sotto la sabbia, sicuro così di non subire il danno (non lo vede!).

struzzi

Uno struzzo! Ecco come definirei chi sostiene che ho proposto di aprire una Moschea a Limbiate.

Non solo non hanno voglia di informarsi, perché basta leggere le parole che ho detto in commissione territorio per capire cosa ho proposto, ma questi non sanno nemmeno dove vivono, perché a Limbiate esistono già ben due Moschee da una decina di anni e non se ne sono mai accorti. Ma d’altronde non è colpa loro, è merito dei mussulmani che le frequentano in santa pace senza dare fastidio a nessuno.

Gli stranieri a Limbiate:

grafico-andamento-stranieri-2011-limbiate

Gli stranieri residenti a Limbiate al 1° gennaio 2011 sono 3.558 e rappresentano il 10,1% della popolazione residente e le etnie sono così suddivise

3grafico-stranieri-per-continenti-2011-limbiate

La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 17,1% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall’Albania (11,5%) e dal Marocco (9,7%).

Grafico cittadinanza stranieri - Limbiate 2011

Per il dettaglio clicca QUI

In Commissione ho parlato

di urbanistica

Una persona ha chiesto di poter realizzare una Moschea in un capannone industriale e per regolamento non si può, allora l’Assessore Ferrante ha proposto di modificare, attraverso una variante, il regolamento per permettere di realizzare quanto il Sig. Ahmed chiedeva.

Quindi qui non si sta discutendo se dare o meno la possibilità di fare la terza Moschea, si sta discutendo se dare la possibilità di trasformare le aree dismesse e produttive in luoghi di Culto.

Trasformare le aree dismesse e

produttive in luoghi di Culto?

Il Comune di Limbiate e la sua comunità vogliono arrivare a permettere una cosa del genere?

Io sono disponibile a condividere una cosa come questa, solo se non ci sono alternative e per evitare situazioni simili a quelle di Viale Jenner. Non sono disponibile a una ghettizzazione programmata.

Da Wikipedia: Il termine ghetto deriva dall’omonimo quartiere di Venezia del XIV secolo. Prima che venisse designato come parte della città riservata agli ebrei, era una fonderia di ferro: il nome del quartiere deriva dal veneziano geto, pronunziato ghèto dai locali ebrei Aschenaziti di origine tedesca, inteso come getto, cioè la gettata (colata) di metallo fuso.

PROMUOVERE L’INTEGRAZIONE

CON IL PGT

I cittadini stranieri di religione mussulmana si stanno stabilendo preferibilmente al Villaggio dei Giovi. Lì hanno iniziato a costruire una loro rete di commercio al dettaglio e luoghi di culto. Di fatto viviamo nello stesso paese ma ognuno vive il suo pezzo di città.
La variante al PGT è un’importante occasione per riflettere sulla pianificazione degli spazi della nostra cittadina. L’urbanistica può e deve avere un ruolo nelle logiche e nei processi di integrazione dei cittadini limbiatesi stranieri. Se non avviamo una seria riflessione sulle politiche dell’integrazione corriamo il rischio di vedere la progressiva formazione di zone nelle quali vengono emarginate le persone appartenenti alle fasce più umili ed escluse della popolazione per i più diversi motivi, generando i così detti ghetti urbani. Processo avvenuto anche nel centro storico.
Questa riflessione deve essere alla base regolamento dell’Housing Sociale, che sarà prossimamente approvato in Consiglio Comunale.
Dobbiamo fare in modo che questo tipo di intervento sociale a garanzia del diritto alla casa, non deve risultare concentrato in un luogo della città ne tanto meno in singoli interventi edilizi.

L’Housing Sociale deve essere

il più diffuso possibile.

Bisognerebbe valutare la possibilità di non concentrare negli stessi stabili famiglie di immigrati della stessa etnia in modo da promuovere una vera e propria integrazione, come fanno nel nord Europa.

Insomma occorre promuovere l’utilizzo degli strumenti urbanistici per contrastare la formazione di zone caratterizzate etnicamente e magari degradate.

Dobbiamo inoltre, creare le migliori condizioni di vita possibile per tutti i cittadini. Arrivando a programmare e realizzare nel centro della nostra città spazi interculturali e multiculturali, luoghi dignitosi di incontro di dialogo e confronto, di crescita comune, che permettano anche a ognuno di pregare il proprio Dio. Non possiamo permettere che ciò avvenga in scantinati o capannoni.

Per fare comunità  e promuovere l’integrazione non sono sufficienti sporadiche iniziative (anche se importantissime) come la Festa dei Popoli, serve creare delle occasioni quotidiane di condivisione e tolleranza.

Andare incontro agli altri: secondo Papa Francesco è questa la missione che ogni cristiano dovrebbe portare avanti. Durante l’assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, il Papa ha affermato l’importanza del dialogo con non credenti e i fedeli delle altre religioni: “Dobbiamo incontrare tutti – ha spiegato Bergoglio – perché tutti abbiamo in comune d’essere creati a immagine e somiglianza di Dio. Possiamo andare incontro a tutti senza paura e senza rinunciare alla nostra appartenenza“.

Io non sono una struzzo e non voglio esserlo, cerco di studiare e capire, oltre ad ascoltare chi non la pensa come me. Questa è innanzitutto una battaglia personale (che vale per ognuno di noi) e vuole essere un incitamento alla mobilitazione di tutti coloro che vogliono iscriversi al campo della Solidarietà e la Fratellanza.

Nel corso dell’Angelus dell’11 agosto 2013, il Pontefice rivolge un saluto all’intera comunità musulmana, definendoli come “nostri fratellie invitando cristiani e musulmani affinché s’impegnino ad avere un maggior rispetto reciproco rafforzando il dialogo interreligioso, specialmente attraverso l’educazione delle nuove generazioni nel rapporto fra le due religioni.

Ritengo che nessuno meglio di Don Angelo a Limbiate possa essere il fautore dell’incontro tra le diverse religioni che compongo la nostra città, scuotendo la nostra anima e i nostri sentimenti, assopendo le nostre paure. Per conto nostro, noi cerchiamo di attivare i migliori strumenti urbanistici volti all’integrazione e alla migliore convivenza.

In secoli di travaglio abbiamo creato un modello basato sulla tolleranza che caratterizza la cultura occidentale. Da tale modello discendono criteri su cui basare tutte le nostre azioni. Non ha senso dire di assumerlo e sbandierarlo se poi si adottano criteri che discendono  da altri modelli.

Deviare da questa logica vuol dire rafforzare le posizioni di chi sostiene che la nostra cultura è da abbattere. La nostra incoerenza diventa la più pericolosa accusa contro la nostra cultura che è denunciata come falsa.

Art. 19 della Costituzione Italiana

Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.

Chiedono di erigere luoghi di culto sulla base delle nostre leggi e costituzioni. Non è questo un segno straordinario di riconoscimento e di fiducia nella nostra cultura? Mettiamo a frutto questo risultato. Così quando parleranno di noi nei loro paesi di origine, parleranno di un Paese giusto che promuove l’uguaglianza sociale e la libertà di culto.

Tutela e limiti della libertà religiosa

Clicca sulle immagini per approfondire

Le norme sugli edifici di culto

Corso di Diritto Ecclesiastico Prof. Giovanni Cimbalo su Art.19

Tags: , , , , , ,

La lista Limbiate Civica

Che strani personaggi i consiglieri della Lista Limbiate civica, ultime “schegge” della Lista Romeo per Picozzi che dalla vertiginosa altezza dei loro personali risultati elettorali giudicano con sussiego quelli ottenuti da altri.

La Lista Romeo per Picozzi ottenne 2512 voti alle ultime elezioni amministrative del 2011.

Ma senza il nome di Romeo come specchietto quanti voti avrebbe ottenuto quella lista?
Volendo presentarsi come il volto buono della destra, velocemente hanno cambiato il nome alla lista, abbandonando la bandiera di Romeo in perfetto stile trasformista.

Forse quelli che manovrano per attrarli nel loro cerchio farebbero bene a ricordare i loro trascorsi.

Zoia e Andenna sono diventati consiglieri solo dopo le dimissioni dei consiglieri Eugenio e Mauro Picozzi e dopo le rinunce di Zaira Orsetti e di altri due candidati.

Una performance non esaltante. In questa situazione un poco più di prudenza sarebbe stata giudicata intelligente.

Carrara invece è consigliere di lungo corso ed è uno degli ultimi che fanno parte di una stagione vissuta alla grande all’ombra di Romeo, votando tutte le sue cosine tra cui i PII di Via Belluno, Viale dei Mille, Via Battisti. Era favorevole al Piano di Villa Medolago, ora dichiarato decaduto, e ha votato il Piano Euronics che un giorno o l’altro decadrà. Soprattutto ha votato il PII di Via Sabotino su cui pende un giudizio presso la Corte dei Conti e, assieme a tutti gli altri implicati in quella sciagurata decisione, chiede a questa amministrazione di annullare il Piano per azzerare proprie responsabilità che potrebbero portare a una sentenza di condanna per danno erariale.

Questi consiglieri dichiarano al “Notiziario” che noi continuamente ricattiamo il sindaco, poi vanno da lui e gli dicono:

Noi ti votiamo il PGT, se accogli le nostre proposte, ma tu in cambio dai le dimissioni.

 

Forse non capiamo più il significato delle parole, ma a parte l’impudenza questo a noi sembra proprio un volgarissimo ricatto.
Noi abbiamo il diritto/dovere di mettere in discussione decisioni della giunta e del sindaco e lo faremo sempre quando non saremo d’accordo con quanto viene deciso: vige ancora il principio che un eletto si deve esprimere senza vincolo di mandato e sopratutto nell’interesse pubblico. Per noi un eletto non è un alzatore di mano. I nostri atteggiamenti seguono da sempre una traiettoria di coerenza.

Tags: ,